Non è mai troppo presto per chiederci che cosa faranno i nostri bambini da grandi: che lavoro faranno, che persone saranno? Le aspirazioni umane e professionali cambiano di generazione in generazione, di pari passo con i modelli di riferimento che vediamo nei media ogni giorno, ma una cosa è certa: chiedere ai nostri piccoli che cosa vogliono diventare non significa caricarli di una pesante responsabilità, ma al contrario insegnare loro a sognare e a come realizzare i propri sogni.
Che cosa vuoi fare da grande?
Esiste un progetto stupendo promosso da International Rescue Committee (IRC), un’organizzazione non governativa impegnata nello sviluppo sociale e fondata nel 1933 su richiesta di Albert Einstein, che si chiama “Vision Not Victim”. Un progetto semplice e meraviglioso, all’interno del quale viene chiesto alle bambine che cosa vogliono fare da grandi. Le risposte, dalle più realistiche a quelle più fantasiose, sono il primo passo per l’autoconsapevolezza delle giovani don alla propria realizzazione umana e professionale.
In un secondo momento, dopo aver raccolto le aspirazioni di ogni bambina, viene chiesto loro di disegnare se stesse nella veste di ciò che vogliono diventare da grandi. La terza parte del progetto, in seguito, le ritrae con scatti fotografici vestite daastronaute, magistrati, agenti di polizia, cuoche o quant’altro…
I bambini devono imparare a sognare.
A che cosa serve il progetto “Vision Not Victim”? A insegnare ai bambini a sognare, a non seguire la strada che qualcuno a prefissato per loro, a essere indipendenti, forti, a rincorrere e portare avanti le loro aspirazioni, a non reprimerle. E molto spesso non c’è niente di più importante, specialmente per il futuro di una bambina.
Il progetto continua: a ogni bambina o ragazza viene affidato un mentore e viene quindi invitata a raccontare chi e che cosa vuole diventare da grande, che visione ha dei suoi rapporti famigliari e sociali per il futuro. Viene infine aiutata a sviluppare un piano strategico per realizzare i propri sogni.
Per quanto possa sembrare un gioco, tutto questo è molto importante per attivare nelle mente dei più piccoli nuove visioni del mondo, di se stessi, delle infinite possibilità che la vita può offrire. Possibilità che molto spesso, specialmente nel caso del genere femminile, siamo noi stesse a reprimere.
Che cosa vuoi fare da grande, amore mio?
Ecco allora che possiamo iniziare fin da subito a chiedere ai nostri figli che cosa vogliono fare da grandi, per abituarli a pensare a se stessi, a proiettarsi lungo la strada della loro vita, a prenderla in mano e a realizzarsi. A capire che non esistono limiti, se non quelli nella nostra testa. Il primo passo è sognare, il secondo è trovare la strada per realizzare i propri sogni.