La relazione tra bambino e cibo non avviene soltanto attraverso il gusto: il bambino infatti sperimenta il cibo, che passa dal tatto e dall’olfatto. Il cibo è un gioco – come quasi tutto in questa fase, dove esplorazione, apprendimento e gioco sono un tutt’uno. Ecco allora che la sperimentazione diventa autonomia, distacco, ma anche atteggiamento ambivalente, che passa dall’indifferenza alla curiosità, dal rifiuto all’apprezzamento. Allo stesso modo in cui si relaziona con tutto ciò che lo circonda, genitori compresi.
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Ho bisogno di più autonomia.
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Ho bisogno di attenzione per quello che sento e che vedo.
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Ho paura e mi serve il tuo amore.
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Voglio capire quanto potere ho nella relazione con un genitore.
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Voglio capire i miei limiti, i miei confini entro i quali sono al sicuro.
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Devo capire che i miei genitori non sono fragili.
Come gestire i capricci? Ecco qualche suggerimento molto utile!
- Mostrarci calmi – essere calmi, anzi – aiuta anche il bambino a sentirsi tranquillo.
- Cerchiamo di riconoscere che cosa vuole comunicare il nostro piccolino con quel
- Fai sentire tuo figlio compreso, anche se strilla a più non posso senza motivo apparente. L’accoglienza passa attraverso la comprensione.
- Accettiamo anche il rifiuto del cibo, se non capita sempre. I bambini già da piccolissimi sanno riconoscere la fame e il senso di sazietà.
- Evitiamo i ricatti emotivi: associare un capriccio a uno stato negativo di un genitore non solo è inutile, ma fa assumere al cibo una valenza sbagliata.
- Il cibo non è né un premio né una punizione.
- Evitiamo di mangiare davanti alla TV: concentriamoci sul cibo, niente distrazioni.
- Ricordiamo che i bambini apprendono per imitazione: diamo sempre il buon esempio.
- Coinvolgiamo nostro figlio nei preparativi per i pasti.
Ultimo consiglio, un classico di Flyideas: non pensare che stai sbagliando, allontana i sensi di colpa, non essere troppo critica con te stessa. Sei un genitore e fai le cose con amore, non esiste la perfezione, perché genitori si diventa.